Leggevo il post dell’anno scorso e ho scoperto che anche allora avevo quattro arnie come adesso, una era morta d’inverno cui ho supplito creando una nuova famiglia.
E’ necessario fare i trattamenti contro l’acaro varroa, le 4 famiglie sono ancora forti, eccetto la prima da sinistra (visto da dietro) che ha fatto miele ma si è un po’ indebolita, a primavera era cattivissima mentre adesso era tranquilla ed è invece diventata feroce la numero 3, misteri dell’apicoltura.
18/08/2016, promemoria per l’anno prossimo, attivarsi prima per acquistare i trattamenti, ho dovuto oggi andare prima al consorzio agrario a Basiliano e poi a quello di Udine per avere tutto quanto serve.
Ho anche dimenticato l’olio di vaselina da mettere sul fondo degli alveari, quindi questa è la ricetta dei trattamenti di quest’anno.
Apilife Var, 1 tavoletta a settimana per 4 settimane.
Apitraz, 2 strisce per alveare per 6 settimane.
Olio extravergine d’oliva spremitura a freddo (sic! solo quello c’era in casa) sui vassoi del fondo per affogare i maledetti acari sopravvissuti, da cambiarsi settimanalmente.
1 pacco di candito per alveare, perché a breve arriveranno il centinaio di alveari del nomadista vicino e ci sarà poco da mangiare per così tanti. Nonché le api le voglio tenere forti per evitare saccheggi.
Ho messo a tutti gli alveari le porticine a griglia per restringere l’ingresso, in posizione intermedia, a protezione da api saccheggiatrici e farfalle sfinge.
Ho anche acquistato l’ossalico per il trattamento invernale.
Costo di tutto ciò per quattro alveari, attorno ai 120 euro. Tanto è necessario per tenere vive le api. Tutto ciò per produrre una quarantina di chili di miele, solo le spese dei trattamenti senza contare il resto incidono per almeno 3 euro al chilogrammo di miele (nota per chi voglia diventare apicoltore stanziale, conviene comprarselo da altro apicoltore).
Nota sulla covata calcificata, cambiando circa 4 telaini ad alveare all’anno è almeno un decennio che non riscontro covata calcificata.
Le regine dei miei alveari si cambiano in modo naturale da una quindicina d’anni, o al massimo per divisione della famiglia.
Non ho ancora ristretto gli alveari perché occupavano tutti i favi.
Adesso mi rimane da smielare, intanto ho badato al capitale, e poi gli interessi, un pomeriggio di lavoro per avere il mio miele da regalare ad amici e parenti.